29 NOVEMBRE 2014 – Berlino ragazzi è affascinante.
Io che per 8 anni ho vissuto il tumultuoso contesto milanese posso con fermezza affermare che Berlino è un’altra cosa.
Non c’è fretta. Nessuno che spinge o che corre. Le mattine in metropolitana la gente è calma, aspetta regolarmente che gli altri escano prima di entrare, non si accalcano come animali in preda al panico alle 9 sulle porte sperando di farcela ad entrare (scene reali vissute più e più volte alla metro di Cadorna).
Noooo qui è diverso.
Poche macchine per strada e nessun rischio di essere stirati. E soprattutto nessun rischio di finire sotto ad un tram.
Eppure, nel momento stesso in cui sei certo di essere nel posto più sicuro del mondo, il pericolo è in agguato e si cela nelle sue forme più impensabili. I ciclisti.
Eh si, perché qui i ciclisti sono pieni di diritti..loro hanno il diritto di andare sui marciapiedi, di usare il delicato campanellino per avvisare del loro arrivo, di circolare su una corsia a loro riservata sul marciapiede.. E mai sia che un passante si trovi sulla corsia dei ciclisti. Vedi i teneri omini un secondo prima calmissimi e indifferenti al freddo sulle loro biciclettine trasformarsi in delle iene incazzate, che mentre ti urlano qualcosa di incomprensibile da dietro sbavano per la rabbia..
Mi sono salvata per un pelo da uno di loro. Qui se non ti uccide il freddo è sicuramente un ciclista a farlo.
A presto
Enrica