La giornata somigliava molto a questa.
Il cielo grigio topo e il freddo non lasciavano presagire nulla di buono per i giorni a venire. E ancora non sapevo che avrei preso possesso di una casa per giunta priva di riscaldamento.
A un anno esatto dal mio arrivo a Berlino non guardarmi indietro è impossibile, ma lo faccio con una certa soddisfazione. No, ovviamente non è stato tutto oro, ma sapevo che la contropartita della mia scelta sarebbe valsa il sacrificio. E le aspettative non sono state disattese.
Ho un lavoro che amo e da cui mi sono lasciata interamente trasportare. Mi ha messo davanti a diverse difficoltà, a momenti di vera ira, a discussioni a tu-per-tu con i miei founders.
Chi mi conosce lo sa, qualche lacrima è anche scesa, ma è stata per me solo la prova che ci tenevo davvero a dare il meglio di me.
Professionalmente sono una persona diversa da quella che metteva piede in terra Crucca 365 giorni fa. Più matura, più sicura, con mille conoscenze in più.
Quando feci i colloqui con l’HR di Rocket ricordo che la cosa che le dissi fu che il massimo della mia ambizione se avessi scelto di lavorare in Rocket sarebbe stato potermi guardare indietro di lì ad un anno e dirmi “Hai fatto la scelta giusta!”. E si, l’ho fatta.
Personalmente rimpiango gli amici di Milano che non ho più avuto modo di vedere tanto spesso, ma mi felicito di quelli che ho sentito vicini in modi diversi (da messaggi a chiamate, da whatsapp a quando sono venuti a trovarmi a Berlino, a tutti quelli che anche per un solo secondo della loro vita nell’ultimo anno hanno aperto le pagine di questo Blog per chiedersi chissà come me la stessi cavando). Qualcosa o qualcuno l’ho perso, ma con la scelta di trasferirmi il rischio che questo accadesse mi era chiaro.
Ma Berlino, che mi accolta con un cielo grigio topo, mi ha anche fatto scoprire la bellezza di questa città e delle persone che la abitano già da un po’.
Da Lucia a Gianluca, considerati due punti di riferimento per me in questi 365 giorni. Sapevo di poter avere il loro supporto qualora ne avessi avuto bisogno e in effetti a Lucia devo la ritrovata felicità nel mio attuale appartamento (grazie!), a Gianluca l’incondizionata amicizia e disponibilità mostrata dal giorno 1 a Berlino (anzi forse anche da prima). Aurelia, che mi ha ascoltata in ogni momento meno allegro e con cui ho condiviso anche serate di spensierate chiacchiere tra donne. Tutti i colleghi-amici che ho avuto modo di conoscere personalmente e professionalmente.
E adesso avanti, via con il 366simo giorno, pronta a prendere tutto quello che avrà da darmi.
From Bari, with love
Enrica