17 OTTOBRE 2014 – Ero a cena con un paio di amici ieri sera, una buona conoscenza nata all’SMX lo scorso novembre. Sono molto orgogliosa di come abbia avuto cura e dedizione a portare avanti queste amicizie nate così casualmente ad una partita di Measure Bowling. Fabrizio e Sabina sono persone splendide, mancava Paolo purtroppo ma spero di avere il tempo di salutarlo prima di andare via.
La discussione che è nata ruotava intorno a questo tema: il caos. Il disordine. Il mancato equilibrio delle cose. La crisi.
Altro non sono che semplici momenti di rottura di uno stato precedente che non potranno far altro che evolvere loro stessi in un nuovo stato di equilibrio.
Autopoiesi, mi sembra un termine antico e invece ha origini recentissime..ed altro non è che un sistema che ridefinisce continuamente se stesso ed al proprio interno si sostiene e si riproduce. Dal caos, l’ordine. Un caos equilibrato.
Mi ha fatto pensare, e’ forse quello che capita a me continuamente!? Un caos che mi sforzo tanto di ordinare e di cui invece non capisco che ha già assunto tutto un nuovo equilibrio?!
Ha senso quindi cercare di cambiare le cose che si pensa siano in disordine solo perché non si comprende il nuovo equilibrio?!
Nel dubbio, dopo tutta la fatica fatta per trovare un ordine alle mie cose, scelgo di cambiare tutto! Mi sento come quel giocatore di scacchi che non ha più la pazienza di scovare la mossa vincente contro l’avversario e getta all’aria la scacchiera..perché perdere sarebbe una verità troppo dura da accettare? Perché non ha il coraggio di vedere come andrà a finire? O forse sa già come finirà e non è disposto ad assistere fino alla fine!?
E’ difficile dare una risposta ma alle volte sento di essere quel giocatore che lancia tutto all’aria solo per scoprire se nella partita successiva sarà così furbo da non lasciare che gli si faccia scacco matto!
A presto,
Enrica